Yves Rocher Terre De Femmes 2021-2022: le vincitrici verso un futuro sostenibile
Yves Rocher ha eletto le tre vincitrici del progetto Terre de Femmes 2021-2022.
Terre de Femmes, che lo scorso anno ha compiuto 20 anni, è un’iniziativa che supporta l’imprenditoria femminile in campo etico e sociale e che ha potuto assegnare premi a quasi 500 donne nel mondo provenienti da 50 Paesi differenti.
Donne straordinarie con un obiettivo comune: quello di proteggere il nostro mondo e la sua Natura, supportate da Yves Rocher in questa impresa straordinaria.
Yves Rocher Terre de Femmes 2021-2022: le vincitrici italiane
Le tre nuove vincitrici italiane dell’edizione 2021-2022 si sono distinte per la loro determinazione e attivismo in ambiti differenti quali preservazione della biodiversità animale nei nostri mari, recupero ambientale di scarti con supporto sociale agli ammalati e salvaguardia della Foresta Amazzonica.
Conosciamole meglio.
Prima vincitrice: Sofia Bonicalza
Vincitrice del primo premio - che ammonta a 10.000 euro - Sofia è giovanissima e impegnata su vari fronti nella causa ambientale.
Nel 2019, durante un tirocinio nel Mediterraneo, fa il suo primo incontro con una Foca Monaca (specie tra le più rare al mondo) e non se ne separa più.
La sua scelta è stata quella di iniziare a studiarla con il progetto «Care4Seals» proprio in Italia dove c’è forte carenza di dati e mancanza di sensibilizzazione.
In Italia questa specie ormai rara, è sempre stata presente in modo stabile nei mari per poi essere considerata estinta. C’è però della speranza in Sofia e nel Gruppo Foca Monaca: gli avvistamenti sporadici non sono mai mancati nel corso degli anni!
L’idea del progetto parte anche dal fatto che in Italia sono evidenti forti mancanze nel sistema di monitoraggio regolare di questa specie, cosa che avviene in parte in modo costante in paesi come Grecia, Turchia e nell’isola di Madeira, tutto questo associato al fatto che manca anche una preparazione a livello scientifico, soprattutto di strumenti e quindi di finanziamenti, per poterla studiare e tutelare, come spesso avviene per molte specie animali ad alto rischio o in via di estinzione.
La tutela della Foca Monaca del Mediterraneo è sinonimo di tutela di tutto l’ecosistema marino, dalla vegetazione alle specie ittiche di cui si nutre.
L’ambizione è quella di riuscire a comprendere per la prima volta la sua distribuzione in modo da poter essere pronti alla sua gestione e tutela.
Il monitoraggio viene effettuato sfruttando il DNA ambientale: questa tecnica consiste nell’analizzare tracce di DNA rinvenute in campioni d’acqua per poi incrociarle con quelle corrispondenti al DNA della Foca.
È un progetto per tutti perché i campioni possono essere prelevati da chiunque si trovi in mare (esiste una forte rete di volontari e di comunità coinvolte!), mentre poi il filtraggio può essere fatto solo da persone formate e seguendo un preciso protocollo.
Il monitoraggio con eDNA può quindi dare un quadro completo delle tracce di foche e può aiutare a individuare siti di interesse, quali grotte marine, da tenere monitorate e protette.
L'impiego del premo Terre de Femmes
Il premio di 10.000 euro verrà utilizzato per incrementare e supportare le attività di monitoraggio (zone Nord Sardegna – Toscana - Calabria – Puglia) e soprattutto per sostenere i costi di analisi in laboratorio dei campioni di eDNA presso l’Università Bicocca di Milano e altri laboratori associati.
Seconda vincitrice: Ivana Appolloni
Dopo oltre 20 anni di lavoro in altro settore, nel 2018 Ivana incontra Gomitolo Rosa Onlus e percepisce da subito le grandi potenzialità dell’Associazione in termini di impatto ambientale, iniziando a lavorare insieme per la salvaguardia dell’ambiente, la diffusione della solidarietà e la promozione del benessere attraverso la Lanaterapia.
Nasce così «Il Filo Che Unisce» che aiuta l’ambiente e porta benessere ai pazienti oncologici. Terre de Femmes sosterrà la causa con un premio di 5.000 euro.
Non tutti forse conoscono questa realtà ambientale italiana: nel nostro Paese ogni anno vengono prodotte circa 8.700 tonnellate di lana “sucida”, lana appena tosata e sporca, oggi poco pregiata e che non trova spazio sull’attuale mercato del settore tessile.
La gran parte della lana prodotta in Italia finisce quindi in discarica, in quanto considerata dalla Comunità Europea un rifiuto speciale, con costi di smaltimento elevati che gli allevatori devono sostenere ogni anno.
Non è possibile abbandonare questa lana nei campi, pena l’inquinamento del suolo, né bruciarla, pena l’inquinamento dell’aria. Ciò nonostante, molto spesso la lana viene sotterrata o bruciata di nascosto, proprio per non sostenere i costi di smaltimento e per questioni logistiche
Interviene quindi Gomitolo Rosa che recupera regolarmente questa lana per darle una seconda vita, attraverso un modello di economia circolare che trasforma un rifiuto speciale in risorsa solidale.
Attraverso il supporto di varie strutture come l’Agenzia Lane d’Italia e il Lanificio F.lli Piacenza, è possibile lavorare questa lana (principalmente proveniente dalle pecore dell’area di Biella e dell’Abruzzo) e trasformala in gomitoli di pura lana vergine certificata.
In un anno di attività, l’Associazione riesce a recuperare circa 12.000 gomitoli dal peso di 50 grammi l’uno.
La maggior parte dei gomitoli recuperati viene usata per praticare Lanaterapia nelle sale d’attesa degli Ospedali che collaborano con l’Associazione, apportando benefici per la salute fisica e mentale dei pazienti.
Il lavoro a maglia aiuta a recuperare la calma in una situazione di stress o ansia, grazie all’aumento delle endorfine che donano una splendida sensazione di benessere.
Il flusso dei pensieri si interrompe, la mente è in silenzio, diminuisce la tensione muscolare. Dal 2020 esiste poi il Kit Personale di Lanaterapia fruibile individualmente, anche in periodi in cui i laboratori non possono essere portai avanti.
L'impiego del premio Terre de Femmes
Con il premio di 5.000 euro, il primo obiettivo sarà quello di recuperare più di 500 kg di lana «sucida», pari a 3.000 gomitoli di lana certificata da poter distribuire nei Kit, mentre il secondo obiettivo è quello di ampliare la rete di Strutture Sanitarie che possano beneficiarne (circa 10 nuovi ogni anno).
Terza vincitrice: Emanuela Evangelista
L’Amazzonia ospita il 40% delle foreste pluviali tropicali rimanenti sulla terra ed è la regione ecologica in cui si registra la più alta concentrazione di biodiversità e carbonio nel mondo.
La distruzione in atto minaccia l’intera umanità, oltre ai popoli che dipendono direttamente dalla Foresta. Il progetto che Emanuela porta avanti in modo egregio dal 2004 - e che oggi viene sostenuto da Terre de Famme con un premio di 3.000 euro - si prefigge la protezione a lungo termine di una regione remota di foresta tropicale, nel cuore dell’Amazzonia Brasiliana, ed ha la particolarità di essere realizzato in sinergia con la popolazione nativa.
Gli obiettivi principali del progetto «Protezione della foresta Amazzonica: Parco Nazionale dello Jauaperi» sono quelli di proteggere a lungo termine del Parco Nazionale dello Jauaperi, migliorando allo stesso tempo la qualità di vita delle comunità locali, di combattere la povertà̀ e di tutelare l’identità culturale dei popoli amazzonici.
L’area protetta garantisce a 1.500 nativi il diritto di residenza e un ruolo attivo nella gestione del territorio, nella protezione delle proprie tradizioni e nell’uso sostenibile delle risorse naturali.
I popoli della foresta possono essere i suoi principali custodi, ma è necessario offrire loro alternative economiche per uno sviluppo sostenibile, migliorare le loro condizioni di vita per ridurre la migrazione urbana.
Sono fondamentali per loro le opportunità di formazione, assistenza sanitaria, lavoro, reddito e sviluppo economico che vengono quotidianamente offerte grazie al lavoro di Amazonia Onlus, i corsi di educazione ambientale e formazione professionale, le opportunità di reddito alternative a uomini e donne.
Una delle attività lavorative più diffuse è quella relativa al bracconaggio, minaccia stessa per la biodiversità dell’area e del Parco Nazionale.
Purtroppo, nonostante la legge garantisca formalmente la protezione della foresta, mancano le risorse economiche istituzionali per azioni cruciali come la sorveglianza ambientale, la prevenzione degli incendi e la costruzione di un piano di gestione partecipativo.
L'impiego del premio Terre de Femmes
Viste le mancanze e le difficoltà, con il premio di 3.000 euro, Emanuela e Amazonia Onlus si impegneranno nel costruire un piano di gestione del Parco co-partecipato, fornendo all’area pattugliamento fluviale (principale mezzo di trasporto) e droni per il controllo anti-incendio, intensificare le attività di eco-turismo come sostitutive a quelle di bracconaggio per il sostentamento.
Per avere maggiori informazioni sull'iniziativa e scoprire nel dettaglio i progetti vincitori di Terre de Femmes 2021-2022 vi invitiamo a visitare il sito ufficiale Yves Rocher.
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